RAMSAR (IRAN), DOVE LA TUTELA DELLE ZONE UMIDE EBBE INIZIO NEL LONTANO 2 FEBBRAIO 1971.
La Convenzione di Ramsar è un trattato intergovernativo per la conservazione e l’uso razionale delle zone umide e delle loro risorse. Ad oggi sono 169 i Paesi che hanno aderito alla convenzione per un totale di 2.250 siti, che consentono la protezione di circa 215.000 ha.
Ogni anno, dal 1997, per festeggiare questa ricorrenza si organizzano in tutto il mondo degli eventi per ribadire l’importanza delle zone umide non solo per la tutela ambientale, ma anche per i popoli che ci vivono intorno.
Le zone umide infatti non sono solamente luoghi importanti per la tutela degli uccelli acquatici, ma sono anche serbatoi di vita, fornendo cibo a milioni di persone nel mondo. Rappresentano sicure vasche di espansione fondamentali per raccogliere le copiose acque piovane, sono importanti tamponi per i cambiamenti climatici, sono anche grandi polmoni al pari delle foreste per intrappolare l’anidride carbonica.
Sono anche luoghi di svago e ispirazione per chi ama pescare, osservare, disegnare o semplicemente rimanere ammaliato dal fascino della palude o “padule”, come amiamo chiamarle noi toscani, alle prime luci dell’alba o al tramonto.
In Maremma la storia delle zone umide è legata anche a grandi personaggi come Puccini, che proprio nel lago di Burano veniva a praticare la caccia e comporre la sua straordinaria musica.
Oggi per fortuna, grazie al lungo lavoro di sensibilizzazione del WWF e di altre associazioni, la maggior parte delle zone umide grossetane è preclusa alla caccia: luoghi come il Lago di Burano, prima oasi italiana nata nel 1967, come la laguna di Orbetello, salvata dal degrado e dalla speculazione, come la palude della Trappola, oggi all’interno del P.N. della Maremma, custodita con amore per anni dalla sua compianta proprietaria Giuliana Ponticelli, ed infine come la Diaccia Botrona, oggetto di anni di battaglie prima di poterla destinare definitivamente alla conservazione della natura.
Bianchi, rosa, verdi, marroni, grigi, sono migliaia gli uccelli che frequentano questi ambienti; oltre 330 specie nella sola Orbetello, unica zona umida grossetana dove in parte è ancora oggi consentita inspiegabilmente la caccia.
Anche quest’anno sono state moltissime le persone giunte in Maremma, ad Orbetello, per vedere i fenicotteri rosa, per ammirare la loro eleganza, il loro “ballo” per alimentarsi, che sembra aver dato origine al flamenco, le loro liti, i loro rituali di saluto e corteggiamento e i loro voli, che colorano di rosa e fucsia il cielo. Mai come quest’anno le pagine Facebook sono state ricche di fotografie di fenicotteri.
Per festeggiare la giornata Ramsar le Oasi WWF della Maremma organizzano per il 2 febbraio una escursione gratuita sulle sponde della laguna, per aiutare i partecipanti a riconoscere gli uccelli acquatici, ma anche per parlare di gestione di aree sensibili come le zone umide, di pesca sostenibile, di sviluppo turistico e quant’altro.
L’appuntamento è alle ore 14,30 presso il Molino spagnolo di Orbetello.
I festeggiamenti continueranno anche nel fine settimana (4 e 5 febbraio) con l’apertura gratuita delle Oasi WWF di Orbetello e Burano, dove sarà possibile prenotare anche una visita guidata.
Per i più golosi sarà possibile prenotare la cena di sabato 4 a base di prodotti della laguna presso il Casale Giannella, dove si continuerà l’approfondimento sulla pesca sostenibile e il riconoscimento del pesce fresco e di qualità.
Per informazioni rivolgersi a info@associazioneocchioinoasi.it
oppure chiamare i seguenti numeri: 0564/898829 - 3208223972